lunedì 4 febbraio 2013

dalla Cina col furgone.. CAPITOLO I


Non c'è tempo per pensare, capire, analizzare; non devo stupire, sconvolgere, rivelare o nascondere niente. Ti ci butto dentro, qui nella mia storia e tu sarai con me e guarderai con i miei occhi perché non posso dire niente oggi che possa impressionarti più di quello che avrai visto nel mio passato.


Sono in Cina, corre l'anno 2006 e sono giovane, curiosa e non vedo l'ora.

Dal primo al 7 maggio si festeggia in Cina la festa dei lavoratori, così io e gli altri studenti dell'università di Pechino abbiamo una bella vacanza da organizzare. Io e quattro amiche decidiamo che vogliamo vedere la Cina interna ed intraprendere il viaggio con un treno a carbone -come quelli del far-west costruiti da quelli del far- east, ci aspettiamo campagna, villaggi, risaie, cinesi sdentati col cappellino a punta e cibi caserecci prelibati.

Zaino in spalla e minimo indispensabile partiamo all'ombra di un salice
piangente alle ore 16.30 del giorno 1.

giorno 1
sapendo che da pechino a xi'an sono come minimo 14 ore di treno a carbone
decidiamo di prendere la cuccetta coi letti, per garantirci sicurezza, tranquillità ed una certa privacy.
"non c e problema!" il simpatico omino dell'agenzia viaggi..ma una volta
salite sul treno il problema si presenta enormemente inaspettato ai nostri spauriti
occhioni: no cuccette, no porte, no privacy....solo letti a castello in file da tre tutti uniti senza
divisorio, in allegra condivisione col tuo vicino che nella migliore delle ipotesi si degna di fumare vicino al finestrino. 
Siccome siamo persone estremamente avventurose e non ci spaventa nulla decidiamo di proseguire in viaggio all'avventura, con l'anima in spalle.

passiamo queste 14 ore in compagnia dei nostri vicini del Sichuan, la regione dei quattro fiumi dove le persone mangiano piccante e sono abbronzati, sguaiati e socievoli.
Parlano un cinese/barese e non vogliono capire che le figure delle carte
napoletane sono numeri...e siamo addirittura riuscite a giocare all'uomo nero
(ribattezzato da Tina LA MINCHIA DEL TAMARRO).
Il viaggio è estenuante, il sonno tanto lo schifo troppo. e dopo un pasto
insoddisfacente a base di riso e zuppa di tofu ...ci
ritiriamo nell'ombra tra gli sputazzi e le puzze dei cinesi...
Dormiamo in una situazione di imbarazzante promiscuità con controllori che puntano torce accecanti in faccia per assicurarsi che....non so in effetti, direi per svegliarti... 

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